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Epilessia

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15 maggio 2025
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Che si intende per epilessia e come si manifesta


Per epilessia si intende una malattia dell’encefalo che causa un’attivazione anomala della corteccia cerebrale. Questo induce la generazione di crisi convulsive epilettiche, ovvero brevi eventi improvvisi che possono manifestarsi con alterazioni comportamentali, movimenti anomali del corpo o segni autonomici, come dilatazione delle pupille, ipersalivazione, perdita di feci e urine o vomito.


Le manifestazioni possono riguardare la muscolatura di tutto il corpo causando crisi epilettiche generalizzate, possono determinare dei collassi con perdita improvvisa del tono muscolare o ancora possono riguardare solo un lato del corpo se coinvolgono un solo emisfero cerebrale, in caso di crisi focali.


La loro durata è variabile ma generalmente breve e va da alcuni secondi a 2-3 minuti nei casi più gravi.


A volte la crisi epilettica può essere preceduta da una fase definita “prodromo” ovvero un periodo di ore o giorni di cambiamento dell’umore dell’animale (agitazione, ansia) che poi sfocia nell’episodio sopradescritto, spesso seguito invece da una fase “post-ictale” anch’essa caratterizzata da cambi di comportamento, quali disorientamento, sonnolenza e andatura compulsiva. Nella fase post-ictale inoltre si può verificare cecità, aumento della fame e vocalizzazioni afinalistiche. 

E’ indispensabile per la sicurezza ricordare che un animale epilettico a seguito di una crisi può presentare paura e difficoltà a riconoscere le persone e di conseguenza comportamenti aggressivi nel momento in cui si cerca un’interazione. Tali alterazioni tuttavia tendono progressivamente a rientrare man mano che le funzioni encefaliche si normalizzano.


Quali sono le CAUSE dell’epilessia


L’epilessia può avere due cause principali:


  • Idiopatica: l’epilessia idiopatica è una malattia propria del cervello, caratterizzata dalla predisposizione dello stesso a produrre crisi epilettiche, senza una causa sottostante. In alcune razze, quali il Pastore Belga e il Lagotto Romagnolo, è stato riscontrato un difetto genetico alla base di tale patologia. In altre si sospetta altrettanto data l’alta prevalenza di soggetti malati.
  • Strutturale: l’epilessia strutturale è dovuta invece alla presenza di lesioni cerebrali di varia natura, congenite e non, quali insulti vascolari, patologie infiammatorie, tumori, malattie degenerative, malformazioni, traumi.

Non bisogna tuttavia confondere l’epilessia con le crisi convulsive reattive, ovvero quelle crisi che originano da una naturale risposta di un cervello sano ad una alterazione metabolica dell’oganismo, quali disturbi al fegato o intossicazioni, che si risolve una volta eliminata la causa sottostante.


E’ rischiosa?


Nella maggior parte dei casi le crisi epilettiche singole non necessitano di intervento del medico veterinario, in quanto singoli brevi episodi non mettono a rischio la vita dell’animale. Tuttavia quando si verificano più episodi nell’arco di poche ore o crisi particolarmente lunghe è bene intervenire con mirate terapia endovenose o a volte porre l’animale in anestesia generale.


In pazienti con epilessia idiopatica di alcune razze, presentare crisi epilettiche prima dei 2 anni di età sembra essere un fattore di rischio per un più difficile controllo delle crisi epilettiche tuttavia, se ben seguiti e monitorati da proprietario e medico, la maggior parte dei soggetti con epilessia idiopatica possono hanno una qualità ed una prospettiva di vita uguale a quella di un animale sano.


Come si diagnostica e quali sono le diagnosi differenziali


Una conferma assoluta della natura di un episodio epilettico potrebbe essere ottenuta solo con l’elettroencefalogramma, che tuttavia è di difficile applicazione nei nostri animali.


Pertanto le metodiche ad oggi utilizzate sono la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) e l’esame del liquido cefalorachidiano. Tali esami risultano negativi in caso di epilessia idiopatica, mentre possono risultare alterati quando le crisi epilettiche sono causate da un danno strutturale come un tumore o un’infiammazione dell’encefalo.


I principali segni clinici con cui possono essere confuse le crisi epilettiche sono i “disturbi del movimento” e le “sincopi”. La distinzione tra questi eventi non è sempre facile e spesso ci si basa sugli aspetti clinici per cui è fondamentale la collaborazione del proprietario dell’animale che è l’unico che può fornire tutti i dettagli di cui il medico ha bisogno per avvalorare i suoi sospetti.


TRATTAMENTO dell’epilessia


Il trattamento dipende dalla causa sottostante e nel caso di epilessia idiopatica si basa principalmente su farmaci anticonvulsivanti e si tratta di una terapia a lungo termine che ha come scopo quello di ridurre frequenza, numero, durata e gravità delle crisi. La completa eradicazione delle crisi epilettiche, seppure possibile, non è frequente.

La risposta al trattamento può variare tra i soggetti in un range che va da ottimale ad assente e non può essere predetta prima di iniziare il trattamento.


Nelle forme strutturali spesso si associa alla terapia antiepilettica il trattamento specifico della patologie che causa l’epilessia, che può essere l’escissione chirurgica in caso di tumore, farmaci immunosoppressivi in caso di patologie infiammatore, ecc.

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